L’ambizioso progetto, realizzato dal CREA in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena, l’Azienda USL 7 di Siena, la Soprintendenza archivistica per la Toscana, la Soprintendenza per i beni artistici, storici ed etnoantropologici di Siena e grazie al finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, consiste nel recupero dell’archivio dell’ex-Istituto Psichiatrico San Niccolò, composto da 200 metri di scaffalature suddivise in 30mila fotografie e 40mila cartelle cliniche. A tredici anni dalla chiusura dell’ospedale psichiatrico senese, il progetto prevede un lavoro di schedatura e catalogazione dell’archivio delle cartelle cliniche e di parte del fondo fotografico, oltre che l’avvio di una ricerca antropologica sui contenuti delle cartelle cliniche.
Per condividere con la comunità senese i risultati scientifici e gli stimoli offerti da un anno di lavoro sugli archivi del San Niccolò, il CREA ha ideato la manifestazione Interni della mente come un momento di incontro fra due differenti approcci: quello scientifico documentario e quello interpretativo artistico.
I due poli entro cui si colloca l’iniziativa Interni delle mente sono allora quelli del documento e dell’arte.
Al primo sono dedicati il workshop di restituzione del lavoro dei ricercatori CREA sulle cartelle cliniche del San Niccolò e la tavola rotonda dal titolo “Quale futuro per l’archivio del San Niccolò?”.
Al secondo appartengono eventi di natura artistica e interpretativa che attraverso differenti linguaggi (pittura concettuale, fotografia, video, teatro) affrontano il nodo della memoria del manicomio, partendo dal presupposto che «le forme dell’arte registrano la storia dell’umanità più esattamente dei documenti» (T. Adorno). In questo margine esiguo ma incommensurabile si inseriscono linguaggi artistici che si posizionano all’intersezione tra documento e interpretazione. L’artista romano Andrea Sampaolo coniuga il suo espressionismo gestuale con il materiale d’archivio del manicomio. Il fotografo modenese Giacomo Doni espone otto fotografie di spazi manicomiali abbandonati. Il Teatro della Pioggia di Siena legge Kaddish, preghiera scritta da A. Ginsberg in memoria della madre morta in manicomio. Nel documentario La vita chiusa, A. Bartoli, S. Folchi e F. Mugnaini restituiscono una ricerca universitaria sulla memoria del San Niccolò attraverso il montaggio di interviste a psichiatri, infermieri ed ex-degenti del manicomio senese.
Il luogo in cui si svolgono tutti gli eventi è di fondamentale importanza.
Ad esso fa riferimento il titolo stesso della manifestazione, dal momento che Interni è da intendersi nel duplice significato psichico e architettonico. La scelta del piano zero del San Niccolò risponde infatti a una volontà di riattivazione simbolica, è il tentativo di riportare la struttura di questo palazzo alla sua funzione psichiatrica originaria, per restituire alla comunità senese dei frammenti di un mondo, degli squarci di vita di quella che è stata una vera e propria città nella città. Per non dimenticare. Per ricordare.
MEMORIE DALLA CITTÀ DEI FOLLI
- Interni della mente è una manifestazione ideata dal CREA, (Centro Ricerche EtnoAntropologiche di Siena), associazione di antropologi attiva da circa dieci anni sul territorio senese, con interventi di antropologia applicata nel campo dell’immigrazione, della memoria sociale e storica del territorio, del patrimonio immateriale, della museografia, della mediazione culturale e della cooperazione allo sviluppo.
Con Interni della mente il CREA propone un calendario di seminari, proiezioni, eventi espositivi e performativi programmati in occasione della fine della prima tranche del progetto memorie dalla città dei folli. - Progetto grafico: Paolo Buonaiuto
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