Paolo Buonaiuto ha curato l’identità visiva e l’allestimento del punto vendita Strit Fud al Mercato di Testaccio di Roma.
Si mangia per strada, da secoli, per necessità, per fare in fretta, per risparmiare. Ma anche per il piacere di condividere un’esperienza con persone che, dietro al banco, sono lì tutti i giorni a fare il loro lavoro con passione e impegno.
Siamo artigiani che esprimiamo valori quasi perduti nella società italiana. Legame con la famiglia che ci ha insegnato il mestiere. Ricerca della qualità, perché nessuno ci ha detto che un cibo popolare debba essere scadente. Piacere di avere un contatto umano schietto con le persone. Voglia di mantenere vivi i contatti con il proprio territorio e la sua storia.
Ogni mattina prima di preparare i nostri prodotti scegliamo e prepariamo le verdure acquistate direttamente al mercato di Testaccio a Km 0 come il pane fresco e a lievitazione naturale.
SUGGESTIONI ALIMENTARI
- L’ampiezza del fenomeno alimentare, si collega ad altri aspetti antropologici, come il rilevante ruolo occupato nell’economia umana, ma anche la messa in gioco di importanti valori culturali, identitari ed etnici. Spesso, infatti, i prodotti da consumare per strada sono specialità locali o regionali, come nel caso del pani ca meusa palermitano, il ‘O pere e ‘o musso della cucina campana e napoletana, o il kalakukko della Regione dei laghi finlandese. Su questa linea Strit Fud cerca di recuperare la tradizione culinaria propria del suo luogo di appartenenza quale è Testaccio, popolare quartiere di Roma.
- Progetto grafico: Paolo Buonaiuto e Enrico Parisio
- Allestimento: Progetto: Paolo Buonaiuto – Allestimento: Sp Systema
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