BOLOGNA

CITY BRAND

Progetto per il concorso per l’identità visiva della città di Bologna.

L’immagine della città e i suoi colori: portici, polittico di Giotto, Alma Mater – Università di Bologna, Torre degli Asinelli con la sua caratteristica inclinazione, origini romane della città, nascita di un pezzo di “B”, l’abbraccio delle mura e dei portici, stemma cittadino, antiche arti bancarie della città, Giorgio Morandi, tortellini fatti a mano e il ragù, mortadella, cooperative, Bologna “la rossa” (per i colori degli edifici del centro storico e per il suo pensiero politico).

Origine del logo figurativo: la città di Bologna è la sua architettura e la sua gente. Gli oltre 40 chilometri di portici tengono abbracciata, come una cintura, una cultura millenaria (l’università più antica del mondo occidentale, oggi con una sede dall’altra parte del globo, in Argentina), una storia unica e una tradizione forte, e confermano, eloquente simbolo di socialità, la vocazione degli abitanti alla partecipazione collettiva. I portici bolognesi rappresentano un elemento architettonico vivo, vero e proprio sistema circolatorio della città in cui quotidianamente si rinnova il patto tra gli abitanti (e i visitatori) e la cultura, la storia, la tradizione, la socialità della città, quest’ultima elemento fondante dell’identità bolognese.
Il logo raffigura due archi: il primo, in prospettiva verticale, richiama il portico; il secondo, in prospettiva orizzontale, simboleggia l’abbraccio che accoglie e protegge gli abitanti – come pure i visitatori – in uno dei valori fondamentali dell’identità bolognese: la socialità.

Genesi della costruzione del logo figurativo: le due “pance” della B diventano una, attraverso una rotazione intorno all’asta e l’attribuzione di uno spessore, il simbolo del portico e l’altra, attraverso un’estrusione, il simbolo dell’abbraccio. Eliminando l’asta e inclinando la base della nuova B (un richiamo all’inclinazione della Torre degli Asinelli), emerge tutta la tridimensionalità delle due forme.

Claim: Be Bologna Be Global: nel nome “Bologna” è compreso anagrammaticamente il termine inglese “global”. Il claim “be Bologna be global” diviene la sintesi del logo figurativo e incarna l’elemento principe dell’identità di Bologna – la socialità, la globalità, l’universalità – descritto nella presentazione del logo.

Lettering: Albrecht Dürer nel 1507 soggiornò a Bologna e frequentò gli ambienti dell’università. Suo il font detto P22 Durer Caps, che si basa sulla costruzione geometrica delle maiuscole dell’alfabeto romano: non possiamo infatti dimenticare le origini romane di Bologna, l’antica Bononia.


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